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lunedì 28 giugno 2010

Lo Zen e la filosofia dell'Ikea

No. In questo fine settimana non sono stato all'Ikea per comperare nuova mobilia.

Uno dei primi componenti d'arredo che è entrato in casa nostra, nel lontano tanto tempo fa, è stato un futon dell'Ikea, un semplice e naturale futon dell'Ikea, stesso modello di quello riportato qui sopra in foto.

Un altro week-end è appena passato. Un week-end ricco di esperienze, sensazioni, sensazioni forti e... scelte.
Ma questa mattina, nonostante il frenetico e "teso" fine settimana, mi sono svegliato bene, più sereno... conscio che qualcosa si era finalmente sbloccata.
Mi sono svegliato pensando che il week-end appena passato sia stato un ulteriore nuovo passo per la costruzione del mio nuovo futon.
Oggi, al risveglio, una delle prime cose che mi è uscita spontaneamente, senza che pensassi a niente di preciso, è stata: un altro tassello è stato fissato.
Come per il montaggio di un mobile Ikea, il mio percorso sta seguendo una "filosofia" che oggi trovo molto simile.
A differenza del futon dell'Ikea, questo mio nuovo futon non ha le semplici e dettagliate istruzioni che si trovano normalmente stampate sui fogli presenti nei kit di montaggio Ikea. Qui è tutto un po' più difficile.
Ma la struttura prima o poi avrà una bella forma, e sono sicuro che alla fine, dopo i tanti sforzi per capire come realizzarlo e le fatiche delle fasi di montaggio... alla fine finalmente mi ci potrò riposare sopra e godermi il momento.

Buon Inizio Settimana A Tutti!!!

P.S.
Purtroppo ricordo che quando ho montato il nostro primo futon, dopo la serie quasi infinita di avvitamenti e fissaggi, una volta terminata l'opera e testato il divano/letto, ci siamo si riposati, ma per ben due settimane le mie mani piagate mi hanno fatto dolorosa compagnia, lasciandomi un ricordo di quanto passato ;-)

venerdì 25 giugno 2010

Studio sui gatti



Oggi ho deciso di realizzare un collage di alcuni dei miei disegni dedicati a questi splendidi compagni di vita.
In particolare, questo post è dedicato alla mia "Bimba pelosa", la Punky, a cui voglio tanto tanto bene, che sta per iniziare il suo undicesimo anno di vita, ed a cui auguro salute, felicità e serenità.

Un mio piccolo desiderio nascosto.... un giorno mi piacerebbe riuscire a poter parlare con lei. Intendo proprio parlare, visto che la comunicazione tra noi non manca, e ci capiamo anche bene ^__^
Ci riuscirò prima o poi?
Il detto dice "volere è potere"..... sperem ;-)

giovedì 24 giugno 2010

Una giornata in Vaucluse

Senti che bel vento
Tavolini in verde ferro sbiadito
Gordes senza il rumore di motori
Le Reinassance. Un piccolo angolo di paradiso senza veleno
Coca Cola? NO
Giny? NO
Orangina per due più un po' di memoria per lei

(Andrea Di Silvestro - 19.08.2009)

mercoledì 23 giugno 2010

Una sera con me


La pelle iniziava a trasudare. L'odore di fumo stantio, fumo di sigaretta, impregnava la stanza silenziosa, disturbata solo dalla ventola del pc e dal ticchettio delle sue dita sulla tastiera.

Fuori, rari rumori di auto in corsa ed un antifurto che emetteva ritmicamente il suo suono di allarme. Dentro, dentro di lui, la pace. Una pace mista ad alienazione. Era notte, ma il sonno tardava ad arrivare. Era ora di riposare, ma nonostante la stanchezza delle membra, il corpo era ancora troppo sveglio. C'era qualcosa che mancava in quella casa. C'era qualcuno che mancava. E nonostante le belle sensazioni della giornata, pesava quella piccola assenza.

…. a volte le parole non bisogna lasciarle scappare nel ricordo di una notte!

Era dopo avere riscoperto questa frase scritta in passato su una pagina di giornale, che aveva deciso di mettersi a fissare i suoi pensieri.

Anche la gatta, quella sera, stanca delle vibrazioni negative avvertite per troppo tempo in quei giorni, quella sera aveva deciso di lasciarlo solo, di tenersi in disparte senza chiedere cibo o attenzioni.

Ma quella sera la sua attenzione era comunque stranamente rivolta ad altro.

Noi siamo quello che facciamo. Noi ci identifichiamo con quello che abbiamo fatto e quello che faremo. Questo era il messaggio che aveva trovato quella sera, e su questo la sua testa troppo cerebrale, stava continuando a rimuginare.

Cosa aveva fatto e cosa voleva fare? Se non voglio, non divento. Da giorni questo slogan gli si ripeteva nella testa. Ma una cosa aveva capito riguardo al fare e riguardo al diventare. L'unico modo per poter tornare a vivere era proprio vivere, senza cercare di creare schemi mentali, di incastrare la sua essenza in categorie. Non doveva pensare al problema, ai problemi. L'unico modo per superare questo momento di impasse era viverli, viverli senza pensare troppo e lasciandosi andare.

Di questo aveva già avuto conferma durante il giorno, quando una situazione serena e felice era stata in parte rovinata solo dal fatto che lui doveva riuscire a tutti i costi ad inquadrarla, ad inserirla in una struttura rigida.

Ora, in attesa di essere colto dalla stanchezza, solo a questo riusciva a pensare:

NON PENSARE AL PROBLEMA.... VIVILO!!!

martedì 22 giugno 2010

Pedalando di lunedì mattina in una calda Milano



Pedalo
La musica da un lato, il caos cittadino dall'altro
Oggi mi sento estremamente rilassato
L'aria fresca, cappa da fermo, risveglia la mia pelle
Oggi mi sento fluttuare
Come se fossi distante mille miglia dal cemento che mi circonda
Sarà l'avvicinarsi della bella stagione
I profumi ed i suoni del mese mariano, ormai sul fimire
Oggi non vorrei essere qui

(Andrea Di Silvestro, 24.05.2010)

lunedì 21 giugno 2010

Una storia... vera non si sa



Era lì, nel suo ovattato studiolo, seduto davanti al monitor del computer che lo informava delle nuove, tante, mail in continuo arrivo. Ma lui era incantato a guardare le foglie muoversi al vento. Le foglie riflesse sul muro davanti ai suoi occhi, a creare ipnotici giochi di luce.
Quella mattina, pochi minuti dal solstizio d'estate, stava ripensando a quanto accadutogli durante le giornate precedenti. Come si era ripetuto più volte in questi giorni, troppe parole erano state dette, troppe frasi erano state scritte. Era arrivato il momento di riprendere tutto in mano, di rielaborare, assimilare e mettere in pratica.
E quel giorno, dopo la pausa domenicale, gli sembrava che nulla era successo. Che tutto aveva ripreso a scorrere, come se non fosse accaduto niente, anche se sapeva che era tanta l'acqua passata sotto i ponti. Che ormai i tanti ingranaggi avevano ripreso a muoversi, e non si potevano più fermare.
Il giorno della marmotta, ecco cosa era successo in quel lasso di tempo.
Aveva dovuto ripetere e ripetere la stessa giornata, facendo ogni giorno un gradino in più, fino ad arrivare a capire il motivo di quel blocco, che gli avrebbe permesso di ricominciare a vivere, di non rimanere fossilizzato a rivivere lo stesso giorno all'infinito.
Il giorno della marmotta ora era passato, riusciva finalmente a vedere il cielo limpido, a capire “come cosa e quando”, ad apprezzare quanto aveva avuto la fortuna di condividere, e che troppo spesso aveva tenuto poco in considerazione.
Gli veniva da sorridere. Finalmente gli veniva da sorridere. E non la solita smorfia che spesso “era costretto” a fare. Questa volta si trattava di un sorriso sincero. Un sorriso che veniva da dentro, e che era in primis per lui. Dedicato a lui.
Solo il tempo avrebbe potuto confermare o meno le varie situazioni. Solo il tempo avrebbe fatto capire quale la strada su cui continuare il cammino. Ma quel tempo, non era tempo di attesa, quel tempo era momento di vita, di crescita. Non statico, non immobile, ma ricco di esperienze ed emozioni.
Pensando e ripensando ai dubbi di quei giorni, si sentiva quasi ridicolo. Le sole parole che ora riecheggiavano nella sua testa erano “Vivi, fa che io non sia per te una zavorra. Vola, che sei così bella quando ti libri nel cielo”.

giovedì 17 giugno 2010

Tu lo sai... io lo so

Vuoto
un immenso, infinito di vuoto
la pancia che gorgoglia
qualcosa è successo
Emozioni & Sensazioni
anche questa è vita

Ad ogni costo

Lo so, sono un tipo strano.
Forse è per questo che i legami più forti li instauro con persone “strane” quasi quanto me, e non intendo COME ME.
Fin dalla prima adolescenza, la colonna sonora della mia vita è stata segnata dalle canzoni di Vasco Rossi. Il primo concerto, nel lontano 1985, è stato il suo.
Nelle sue canzoni ho spesso ritrovato situazioni e sensazioni che ho sentito mie, nel momento dell'attualità del pezzo, del testo.
Poi c'è stato un momento in cui questo feeling è passato o forse è solo che non l'ho più ricercato.
Ora, riascoltando un Vasco più maturo, cambiato nei contenuti, ma non nei sentimenti, nello spirito, vengo a ritrovarmi ancora nei suoi nuovi pezzi.
Questa mattina, ho deciso di mettere una nota di musica in queste mie pagine di riflessioni. Una nota di musica che in questi giorni mi batte in testa, e che sento particolarmente mia.
Ma smetto con le parole mie, e vi lascio alle sue.

Guarda che lo so
che gli occhi che hai
non son sinceri
sinceri mai
neanche quando ti svegli
na-na-na
tanto è lo stesso
soffro anche spesso

Ma sono qui
amo dirtelo
voglio restare insieme a te
ad ogni costo


Guarda che lo so
mi tradirai
io ti conosco
e lo farai
anche senza rispetto
na-na-na
tanto è lo stesso
soffro anche spesso

Ma sono qui
amo dirtelo
voglio restare insieme a te
ad ogni costo
ad ogni costo

guarda che lo so
che gli occhi che hai
non son sinceri
sinceri mai

Ma sono qui
amo dirtelo
voglio restare insieme a te
ad ogni costo
ad ogni costo.


Link al video ufficiale, BELLISSIMO, che vi consiglio di vedere: http://www.youtube.com/watch?v=UQp9zWlaIMM

mercoledì 16 giugno 2010

L'Equilibrio nel Disequilibrio



Un altro pezzo del puzzle sta iniziando a mostrare la sua posizione nel quadro ed il suo orientamento.
Riuscire ad accettare legame e sensazioni. Connessioni di incontri dovuto per un più alto disegno.
Capire che non si è i soli, che non si è al centro, e che ognuno ha un suo posto, un suo ruolo all'interno della vita, di questa vita e della vita degli altri.
Non è facile riuscire ad accettare connessioni spirituali forti, capire che la disponibilità e l'aiuto, non è segno di più o meno, ma è giusto così.
Ogni giorno sto facendo un passetto, sofferto, molto sofferto, ma che mi aiuta a capire meglio e ad apprezzare maggiormente.

-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-

15.06.2010
Non postato e si spiega da solo il perchè!

Troppe parole dette
Troppe frasi scritte
Viene un momento in cui bisogna riprenderle in mano, rielaborarle, assimilarle e praticarle.

Oggi, di nuovo, mi sento di dire solo questo.




*L'immagine sopra è l'Opera di Veronica_P dal titolo "Learning to Fly"

16 giugno 2010

Ossa doloranti
muscoli pulsanti
fuori una cascata
ma è pioggia battente
...l'alba di un Nuovo Giorno

lunedì 14 giugno 2010

Vivere al meglio ogni giorno, come se fosse l'ultimo


Oggi sono qui, domani chissà... potrei anche cambiare “il mio stato”.

Non sappiamo come possano modificarsi le cose nel tempo, nella vita. Ed il modo migliore per andare incontro a queste variabili, per accettarle con serenità, è vivere a pieno il presente, viverlo intensamente in modo da costruirsi un futuro migliore, ma non viverlo unicamente in funzione del futuro.

Giorni fa volevo scrivere un post dal titolo “Le certezze non certe”, mi era “arrivato” questo come “tema del giorno”.... dopo giorni in cui non riuscivo a focalizzare la questione, ho alla fine dedicato gran parte di questo week-end a scrivere, studiare, cercare di capire, a tutti i costi... ma si vede che non è ancora arrivato il momento. Ho pertanto deciso di lasciare riposare questo argomento in attesa di tempi migliori, in attesa che mi arrivi l'illuminazione e che le mie dita possano digitare serene, senza cercare con la sola logica, ma andando a ruota libera, come stanno facendo ora (spero in questo modo di non scrivere troppe assurdità ;) hi hi hi!).

Lo spirito di questo mio nuovo post, dal titolo che potrebbe sembrare pesante, è comunque la positività. Vivere in maniera positiva ogni situazione, ogni momento, anche “negativo”, cercando di coglierne il messaggio e lo spunto di crescita. Come diceva il mio Maestro di Tai-Chi, ed allo stesso modo ripeteva il mio massaggiatore shiatsu: MALE E' BENE. Con il tempo sono riuscito a comprendere questo concetto che mi sembrava illogico, ora capisco che si può “implementare” anche ad altre situazioni.
In questi giorni sono stato bombardato da una serie di informazioni sulla mia persona, sul futuro, sulla mia compagna di viaggio, che mi hanno fatto soffrire, che mi hanno fatto sentire smarrito, ma che mi stanno iniziando a far capire. Capire l'importanza delle cose, che a volte diamo troppo per scontate. Capire quanto i miei atteggiamenti hanno influenzato la vita altrui. Capire che a volte, pur non accorgendomene, ho fatto del male solo con “semplici parole” che pensavo leggere. Capire lo spirito positivo che mi deve animare per poter vivere in armonia e serenità.

Nulla è per sempre. O meglio, tutto si evolve. La crescita comporta dei cambiamenti, che per essere meglio compresi hanno bisogno di tempo, tempo in cui “l'abbandono del vecchio per il nuovo” ci può lasciare spaesati, insicuri di quello che troveremo. Ma come possiamo sapere come andranno a finire le cose anche decidendo di rimanere statici, ancorati al passato, fossilizzati sul “vecchio”? Penso nessuno possa avere la sfera di cristallo per averne la certezza certa, tutto si evolve, anche le "sensazioni", e quindi, il punto a cui mi sento di essere arrivato, è che l'importante è giocare, giocare il presente, vivere al meglio l'oggi....

...che se l'oggi è positivo, di sicuro il domani non potrà che iniziare con il piede giusto. :)

sabato 12 giugno 2010

La Gita dei Pensieri

Giornata di sole
Sanary, tanti km e tanti pensieri
Ora il giardino
tu la, io qua
tu sulle rune
io sulle spine
e la Punky che ci guarda e non capisce
saremo mica normali?

(Andrea Di Silvestro - 31.05.2010)

venerdì 11 giugno 2010

La Necrosi del Pathos


Amare se stessi per poter Amare veramente gli altri.
Il titolo di questo scritto c'entra poco, ma è quanto ho sentito ieri vedendo la triste scena della foto sopra. Un animaletto, se volete per alcuni "orribile", morente sulla scalinata del mio Dipartimento. Appena visto mi è arrivata in testa questa frase, che subito ho capito sarebbe dovuta diventare il titolo del mio prossimo post. Ora, 4:16 di una afosa notte milanese, mi sono svegliato, ed ho sentito di cosa avrei dovuto parlare partendo da questo titolo.
Giorni fa ho letto un libro, un libro che parla d'Amore, ed ho iniziato, giorno dopo giorno, a capire cosa voleva dirmi. Per poter riuscire ad Amare gli altri, a DARE Amore, quindi, e non a PRETENDERNE, bisogna in primis riuscire ad Amare Se stessi. Bisogna riuscire a rispettare se stessi, a sentirsi dentro e liberarsi da tutti quei blocchi che finiscono per farci essere diversi da quello che realmente siamo. Se questo non accade, per riprendere il titolo del testo, è più facile che nelle situazioni che la vita ci pone, si possa arrivare, prima o dopo, alla Necrosi del Pathos, nella sua accezione più pura.
Questo è quanto, non mi sento di aggiungere altro se non un pensiero "rubato"al libro sopra menzionato e da me rielaborato:

Non si soffre d'Amore. L'Amore lo si prova.
Si soffre perchè si pretende l'Amore dalla persona che si Ama, e questo non sempre può accadere.


In un raro impeto di positività, mi sento di dire che io ultimamente sono molto fortunato ;-)

giovedì 10 giugno 2010

Rimasto solo?

Siamo alla stazione di Ognidove. Il gruppo è folto. E' una bella giornata di inizio estate. Siamo in tanti, lì. Siamo in tanti, ma io ho deciso di staccarmi dal gruppo, di prendere un altro treno. Saluto gli amici, che nella maggior parte han deciso di partire in gruppo, insieme. Io il mio treno l'ho già scelto. Ci metterà ancora un po' a partire, ma sono fiero della mia scelta, e rimango in attesa del mio turno.

Non so poi cosa sia successo... mi sono addormentato? Mi sono distratto un attimo?
Sta di fatto che quel treno alla fine l'ho perso, ed ora sono solo, in stazione, solo il silenzio ed il buio che inizia a calare.

Ho cercato di salire, l'ho rincorso, sono caduto molte volte per raggiungerlo. L'ho persino raggiunto, ma non ho trovato appigli, come se non mi volesse far salire.
Come se no fosse ancora arrivato il mio turno.

mercoledì 9 giugno 2010

E' tutta una questione di musica!


Vi capita mai di svegliarvi con una musica in testa, che vi batte in testa, o che magari ascoltate di primo mattino mentre vi state dirigendo al lavoro, e che questa musica, rimanendovi ben fissa in testa, a modi "colonna sonora", vada a condizionarvi la giornata, gli umori della giornata?
A me capita spesso.
Questa mattina, come ormai da molte mattine, mi ero svegliato in "modalità NO".
Poi, arrivato in macchina, ho deciso di non amplificare questo mio stato ascoltando qualche pezzo di musica struggente, triste, o arrabbiata, ma di provare a mettere una canzonetta di musica leggera, dove il leggera doveva essere scaricante, rilassante e divertente, da Pensiero Positivo insomma.
Ebbene, come per magia il mio stato, nel giro di pochi minuti è passato da "modalità NO" a "modalità NI"... e speriamo di raggiungere il "modalità SI" entrò la metà giornata.

A volte... è tutta una questione di musica!

martedì 8 giugno 2010

Oggi tocca a me

Arriva un momento nella vita, in cui bisogna fermarsi a riflettere su quanto si è fatto e su quale sia la strada che si vuole realmente continuare a percorrere.

Quali gli obiettivi, le sfumature, i momenti importanti da voler vivere e da ripetere per farci sentire felici di avere vissuto veramente una vita.

Come disse il Prof. Randy Pausch in una delle sue ultime lezioni, “La morte non la battiamo vivendo più a lungo, ma vivendo bene e pienamente, perché ella verrà per tutti noi. Non possiamo cambiare le carte che ci vengono servite, solo il modo in cui giochiamo la mano”.

A questo bivio, questo possibile punto di svolta, ci si può arrivare con la consapevolezza di una maturità ormai raggiunta, grazie ad una forte consapevolezza di se, o a causa all'iniziativa di altri, a fatti esterni che ti lasciano da solo a riflettere su quale sia il senso della tua esistenza in questo Universo.

Ho deciso di cercare di intraprendere questo percorso, a fatica, ed ho deciso di farlo tenendo un diario di tutto quello che, ogni volta che ne sentirò la necessità, vorrò fissare su queste pagine.

Come potrebbe farmi notare qualcuno, non è da me. Ma in questo momento penso che trovare degli spazi in cui fermarsi a riflettere, avendo la forza di fissare nero su bianco quanto appreso, possa essere solo un passo in avanti, qualcosa di utile, nella mia crescita interiore.

Si parte!


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