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mercoledì 27 luglio 2011

Tanto può il cuore...


Cosa non si ritrova sul cellulare!!! Un anno fa leggevo questo interessante libro di Fisher Mark, dal titolo "Tanto può il cuore"... e con il mio telefonino avevo fotografato parte di una pagina... che prima di mandare "in eterna gloria", qui trascrivo.

"...perchè la mente è fatta in modo da generare continuamente nuovi desideri. Quando un desiderio è soddisfatto, muore, e un altro desiderio prende il suo posto. Ti sei mai chiesto cosa sarebbe successo se il tuo desiderio d'essere amato da quella donna fosse stato esaudito? Sei sicuro che in quel caso non avresti immediatamente cessato di amarla, e che le tue peregrinazioni amorose sarebbero ricominciate?"

martedì 12 luglio 2011

L'elefante incatenato


[tratto da "Lascia che ti racconti" di Jorge Bucay]

Quando ero piccolo adoravo il circo, ero attirato in particolar modo dall'elefante che, come scoprii più tardi, era l'animale preferito di tanti altri bambini.

Durante lo spettacolo faceva sfoggio di un peso, una dimensione e una forza davvero fuori dal comune... ma dopo il suo numero, e fino ad un momento prima di entrare in scena, l'elefante era sempre legato ad un paletto conficcato nel suolo, con una catena che gli imprigionava una delle zampe. Eppure il paletto era un minuscolo pezzo di legno piantato nel terreno soltanto per pochi centimetri. e anche se la catena era grossa mi pareva ovvio che un animale del genere potesse liberarsi facilmente di quel paletto e fuggire.

Che cosa lo teneva legato? ...

Chiesi in giro a tutte le persone che incontravo di risolvere il mistero dell'elefante; qualcuno mi disse che l'elefante non scappava perchè era ammaestrato... allora posi la domanda ovvia: "se è ammaestrato, perchè lo incatenano?". Non ricordo di aver ricevuto nessuna risposta coerente.

Con il passare del tempo dimenticai il mistero dell'elefante e del paletto. Per mia fortuna qualche anno fa ho scoperto che qualcuno era stato tanto saggio da trovare la risposta: l'elefante del circo non scappa perchè è stato legato a un paletto simile fin da quando era molto, molto piccolo.

Chiusi gli occhi e immaginai l'elefantino indifeso appena nato, legato ad un paletto che provava a spingere, tirare e sudava nel tentativo di liberarsi, ma nonostante gli sforzi non ci riusciva perchè quel paletto era troppo saldo per lui, così dopo vari tentativi un giorno si rassegnò alla propria impotenza. L'elefante enorme e possente che vediamo al circo non scappa perchè crede di non poterlo fare: sulla sua pelle è impresso il ricordo dell'impotenza sperimentata e non è mai più ritornato a provare... non ha mai più messo alla prova di nuovo la sua forza... mai più!

...A volte viviamo anche noi come l'elefante pensando che non possiamo fare un sacco di cose semplicemente perchè una volta, un po' di tempo fa ci avevamo provato ed avevamo fallito, ed allora sulla pelle abbiamo inciso "non posso, non posso e non potrò mai".
L'unico modo per sapere se puoi farcela è provare di nuovo mettendoci tutto il cuore... tutto il tuo cuore!

sabato 9 luglio 2011

Ultime notti


La brezza fresca della sera... seduto sulla sdraio ad ammirare il mare... ipnotizzato dal ritmico frusciare delle onde.  La luna nitida e quasi piena di quella sera di luglio con il suo volto conciliante. Le prime note della loro canzone, quasi per caso, dal jukebox riempivano quel poco di vuoto rimasto. I pensieri quella sera erano rivolti al recente passato.
"Io non mi devo più fidare"... si ripeteva. Ogni volta che lo aveva fatto in passato era poi sempre successo qualcosa che lo aveva fatto soffrire. Perché rischiare ancora? E soprattutto perché doveva sempre vedere in qualsiasi atteggiamento "strano" qualcosa di negativo nei suoi confronti?
La Lucky Strike che stava fumando, perché per quel giorno aveva deciso di ritornare al suo vecchio grande Amore, lo stava cullando... riusciva a dargli quella sicurezza che in realtà era impossibile una sigaretta gli desse... ma oggi gli andava bene così. L'illusione di un sogno trasformatosi di colpo in incubo non gli lasciava altre possibilità, lui pensava.
Ad aspettarlo, a chilometri di distanza, qualcosa di indescrivibile, di poco credibile forse. Una donna... Una donna dura e schermata come solo uno scorpione in passato ferito sa essere, ma che con lui era dolce ed affettuosa come solo l'Amore fa essere.
Ed allora? Perché doveva sempre avere paura? Perché doveva sempre vederci dentro del negativo? Perché non poteva cercare di essere sereno?
La giornata e quell'incontro non voluto gli avevano fatto aprire gli occhi. Stai con chi stai bene... Stai con chi ti fa stare bene. Stai con chi ti senti spontaneo.
Il dispiacere era forte.
Tanta freddezza da chi solo pochi mesi prima gli aveva pianto addosso d'amore. Come era possibile?
Una voce amica gli aveva da pocpo ricordato di focalizzare l'attenzione sul bello, lasciando scorrere tutto il resto.
In fondo era la prova che non ne valeva la pena... perdere del tempo per chi non riusciva a capirlo ed a stargli vicino. No... non ne valeva la pena!
Un giorno... ancora un cazzosissimo fottuto giorno e poi l'avrebbe rivista... ed avrebbe cercato di far tornare la fiducia nella sua vita... senza fiducia non ci può essere storia.

giovedì 7 luglio 2011

A volte ritornano


L'aria fresca della sera aiuta. Il cielo ricco di stelle è di un blu che a Milano ce lo possiamo solo sognare.
Seduto sul pavimento del balcone, vista mare, con lettore mp3 e sigaretta incollata alle labbra penso... ripenso... ricordo e cerco di capire.
Francavilla al Mare, la mia casa per tanti anni, oggi la sento estranea... mi sento come straniero in patria.

La convivenza non è più una priorità, ma sarà una scelta, in caso. Mi sono già abituato a stare da solo con i miei ritmi, è difficile ora riabituarsi a condividerli. E pensare che solo un anno fa pensavo l'esatto contrario.

Oggi la mia bimba, la Punky, che è qui guardiana di fianco a me, compie 12 anni. Auguri Amore mio bello.

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