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martedì 28 febbraio 2012

fiducia–famiglia–scelta–innovatore–dovere–internazionalità


"Rubo" dalla rete questo giochino che cerca di far sì che chi decide di giocarci possa autodefinirsi a grandi linee, scegliendo tra queste coppie di parole quelle che sentiamo che meglio ci rappresentano.
L'ho trovato simpatico, anche se superficiale.
E prima di perderlo nei meandri del web, lo ripropongo mettendo le mie risposte... chissà mai che con 6 parole possiate riuscire a capirmi meglio che non con le millemila righe che riempiono questo blog. ;-) hi hi hi hi hi!

prudenza o fiducia

individuo o famiglia

necessità o scelta

innovatore o conservatore

dovere o piacere

internazionalità o orgoglio nazionale

Io sono: fiducia – famiglia – scelta – innovatore – dovere – internazionalità

giovedì 23 febbraio 2012

Così è la notte



E quando tutti dormono, le situazioni assumono un loro fascino tutto particolare.
Strade vuote, finestre e serrande chiuse... solo le insegne commerciali rilasciano un tocco di colore. Quello che di giorno è vivo e colorato, di notte diventa uniformemente grigio.
L'auto fila molto veloce riportando ai colori diurni solo un fascio di terra davanti a sé, tutt'intorno c'è solo il buio.
150... 170... la strada scorre con piacevoli vibrazioni trasmesse al basso intestino. Le case sfrecciano attorno a noi. Al volante lei, la rossa, a rendere ancora più eccitante tutta la situazione. Sicura di sé, braccio teso sul volante, riconosce ogni centimetro di asfalto di queste tristi, vuote e desolate strade di campagna. Da autentica sbarazzina della strada mi porta in pochi minuti da un paese ad un altro alla ricerca di un filo d'ossigeno... di quel filo d'ossigeno di cui entrambi sentiamo il bisogno. Non siamo in città, territorio in cui mi sento di casa, qui l'immensa landa desolata permette a chi ne ha voglia di percorrere lunghe distanze in una manciata di minuti, giusto il tempo di una canzone. Un pezzo ben conosciuto e carico di ricordi ci accompagna ad alto volume durante questo veloce viaggio notturno. Un pezzo che entrambi in passato abbiamo adorato, ognuno a suo modo e nei nostri ben distanti mondi del tempo.

Ormai sono andati tutti via. Solo silenzio e buio. Poco distante una strada ormai poco trafficata, l'insegna rossa di un motel e le fastidiose luci del ristorante pizzeria usato poche ore prima per nutrirci.
Nel parcheggio solo le nostre due auto, una ricoperta in poco tempo dal freddo dell'inverno, l'altra trasformata in calda e comoda alcova. Siamo in un nostro piccolo mondo con il niente intorno. Sembriamo due amanti furtivi al loro incontro clandestino... ma non tutto è come lo si vede.
L'animosità delle parole... ed il tempo passa... il fumo che crea atmosfera... ed il tempo passa... un sorso per rinfrescarsi la gola... ed il tempo passa... la radio del primissimo mattino e le storie da fascia non protetta... ed il tempo passa... parole parole parole... ed il tempo passa... “ok, ora però ho voglia di sesso veloce”.
La fioca luce del parcheggio intravista tra il tettuccio ed i finestrini dell'auto. Il sedile a trenta gradi. La radio che continua a parlare. La sensazione di un istante che sembra durare un infinito. Poi la sento. La sento addosso. Sento come si muove. Sento il suo calore. Il suo movimento sempre più ritmato. Sento che non è come sempre, ma rimane bello uguale. E poi si ferma a fissarmi. Un attimo di pausa così come siamo, ci sta. Qui non è città... qui è tutto più tranquillamente realizzabile.
Una sigaretta... quella ci sta sempre... dopo... e prima del rientro in città.
"Non abbiamo più l'età per queste cose" qualcuno mi ripete spesso... ma le sensazioni sono sempre ugualmente belle, se non di più.

lunedì 20 febbraio 2012

... e sanguinano gli occhi


"Come le lepri in trappola si staccano via la zampa a morsi pur di salvarsi... la gente si strappa dal petto la capacità di innamorarsi." [16.05.2011]

Hai amato
Non eri sola
Hai sfidato il tempo
quando la tempesta ti ha colpito fin dentro le ossa
c'è sempre stato un riparo

Mia amica segreta
ti porterò al fiume
così potremo nuotare per sempre

Nella tua pelle, per morire una piccola morte
Questa volta non ci sono parole d'ordine
Quando ogni giorno frana in finali vuoti
Sogna dolce amore sommerso

...rompi la promessa più profonda!


martedì 14 febbraio 2012

No more sorrow

14.02.2012 - San... ma anche no!

Are you lost
In your lies?
Do you tell yourself "I don't realize"?

Your crusade's a disguise
Replace freedom with fear
You trade money for lives

I'm aware of what you've done

No, no more sorrow
I've paid for your mistakes
Your time is borrowed
Your time has come to be replaced

I see pain
I see need
I see liars and thieves
Abused power with greed
I had hope
I believed
But I'm beginning to think that I've been deceived

You will pay for what you've done

Thieves and hypocrites!
Thieves and hypocrites!
Thieves and hypocrites!

No more sorrow
I've paid for your mistakes
Your time is borrowed
Your time has come to be replaced!
Your time has come to be replaced!
Your time has come to be erased!

venerdì 3 febbraio 2012

GRAZIE!

...senza di te mi sarei perso tutto questo! ^__^









Pensieri... Ricordi... Momenti... dopo quasi due anni. In una fredda (-3!!!) mattina milanese, sulla strada del lavoro... con i "tamarrissimi" Club Dogo a palla, che qui sotto vi "allego".

Che poi alla fine... anche chi l'ha sempre schifata... si accorge che una seratina dance ti mette in pace col mondo ^__^

giovedì 2 febbraio 2012

Il Vaso di Pandora


Ormai erano le 5 del mattino… la stanza buia ed una tenue luce blu proiettata dal monitor del portatile facevano risaltare il fumo della sigaretta che saliva verso il soffitto creando simpatici giochi di curve. C'è solo silenzio a quell'ora… un silenzio che amplifica il ticchettio delle dita sulla tastiera del portatile. Lo sguardo imbambolato che guarda attentamente lo scorrere dello schermo nelle sue millemila pagine. E quell'atmosfera lo riporta subito alle "squallide" situazioni da intrusione che non avrebbe più voluto avvertire.
La tensione è alta… il respiro affannato e stanco... la testa martellante rimbomba degli echi provenienti dal testo... lo stupore di fronte a quanto sta accadendo… a quanto ha scoperto… rendono il tutto al tempo stesso triste ed eccitante. Sente bene lo smuoversi nel suo stomaco, quella sensazione che solo chi soffre di “somatismo” riesce a riconoscere.
A volte sentirsi morire dentro è un buon modo per sentirsi vivi.
Cosa è successo? Una banale operazione di routine su una macchina, su quella macchina che voleva sistemare pensando positivamente a qualcosa di buono, gli aveva vomitato addosso parole che lo colpivano come non succedeva da tempo. In un secondo i mille tasselli del puzzle che da tempo non riusciva a vedere composto si stavano riunendo a formare una immagine ben definita. Un'immagine con si sarebbe aspettato di trovare. Il suo tanto caro quinto senso e mezzo che da giorni lo stuzzicava e non gli permetteva di capire, si era in parte svelato. La punta di un iceberg, certamente non il tutto che avrebbe voluto più volte capire, ma un disegno iniziava comunque a delinearsi nella sua mente... e non solo.
Giusto, sbagliato, corretto, scorretto... e poi cosa? Il vedere quel nome che a parer suo non doveva esserci aveva stuzzicato la sua curiosità? L'evitare di raccontarsi lasciando tanti vuoti messi in risalto da frasi spezzate trovate qua e là? Due coincidenze fanno un indizio? E quando iniziano a diventare tre, quattro, cinque e poi dieci?
L'esperienza è quella che ci aiuta a percepire le situazioni a noi familiari. E per lui quelle situazioni non lo erano per nulla. Forse per questo aveva a lungo “lottato” cercando di sminuire quei segni... a lungo era rimasto a pensare all'incongruenza caratteriale che aveva potuto “studiare” nel tempo. Cosa? Chi? Perche? Dove sta il problema?
Ora iniziava forse a capire il perché di tutte quelle attenzioni verso fatti “inutili”, verso atteggiamenti che per la sua normalità erano... normali. Il bisogno di distanza da certi tristi luoghi che magari avevano segnato un passato.
Ci era già passato tempo prima. Socrate in questo era considerato un Maestro. Lui invece non ne voleva sapere di snocciolare ciliegina dopo ciliegina alla ricerca di una verità non rivelata, ma estorta. Gli era tornata alla mente la situazione al limite del noir fatta di tanti non detti, di tanti no diventati passo dopo passo dei si.
Lo sapeva bene che in queste situazioni, si parte col poco per arrivare al troppo... ed il troppo spesso stroppia.
Era ancora solo l'inizio, e la voglia di capire si faceva di momento in momento sempre più forte in lui. Capire... c'era solo da capire per avere un quadro d'insieme, il resto era già tutto nero su bianco.



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