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giovedì 21 ottobre 2010

Le certezze non certe


Da mesi ho iniziato questo scritto... poi abbandonato per tanti motivi... era la metà di giugno allora... ed oggi, per caso, l'ho ritrovato tra le cartelle del mio MAC dell'Ufficio (...per la serie “ammazza quanto lavori” ;-) ).
E così decido che è il momento giusto per postarlo, anche se incompleto... lasciandovi nel finale con uno scritto di Pablo Neruda, “Lentamente Muore”, che sento di collegare alle poche frasi imbastite e mai completate a suo tempo, perchè credo esprima a pieno quello di cui volevo scrivere...

Volevo parlare di certezze, qualche giorno fa avevo capito che questo era il mio argomento del giorno, il tema su cui riflettere. Ma si vede che oltre ad essere un po' sordo causa otite, sono anche un po' sordo dentro, causa.... booooh!!!
C'è anche da dire che le cose stanno scorrendo, evolvendo, correndo in maniera molto veloce, per cui tutto cambia in men che non si dica.
Volevo parlare di certezze, di quelle certezze che rischiano di impoverirci, di renderci accidiosi o comunque poco attenti o indifferenti, direi quasi “assuefatti” alle bellezze che ci circondano.

“Coloro che vivono di certezze e non hanno mai dubbi, non vivono, esistono.” (Romano Battaglia)

La mancanza di certezze ci permette di essere Ricercatori della Vita, aiuta a sentirci sempre vivi, a non dare mai nulla per scontato, a non entrare nell'abitudinarietà, parlo di quella negativa, quella che fa perdere gli stimoli.

E poi, le certezze, questi fantomatici piedistalli che ci dovrebbero permettere di vivere più sereni, più comodi, quanto sono realmente certe?
Spesso, nella vita reale, alcune di esse, “aiutano” solo la sedimentazione dell'animo, il calo dello stimolo... lo stimolo di apprezzare le cose belle che la vita ci offre.

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Per non rischiare di cadere nell'abitudinarietà, anche nella "normalità" bisognerebbe sempre porsi il quesito: e se questa cosa da domani non ci fosse più? Quale il suo valore per me? Quanta la sua assenza? Sto dando la giusta attenzione... l'attenzione che merita?


Questo ho trovato e con questo vi lascio... non correggo e non aggiungo... come nel mio stile... ma concludo con Lentamente Muore....

LENTAMENTE MUORE
Pablo Neruda

Lentamente muore
chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita, di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.

Soltanto l'ardente pazienza
porterà al raggiungimento
di una splendida felicità.

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