Proprio oggi però mi è accaduta una cosa simpatica... oddio, simpatica forse no, ma che mi ha fatto riflettere. La moto, come altri mezzi, quando vissuti in solitaria, permettono di viaggiare, di viaggiare internamente e pensare, vedersi, rivedersi, capirsi.
Oggi a Milano fa freddo, ma io per questioni di praticità ed impegni ho deciso di usare la mia bella motina, l'F800R della BMW, per raggiungere l'ufficio. Strade fredde, aria fredda, gomme sempre fredde e mai in perfetta temperatura.
Sono in strada, una strada deserta e decido di dare sfogo ai cavalli, prima, seconda al limite, un bel fuorigiri, ma è giunto già il tempo di fermarsi... è assurdo quanto sia potente la seconda in questa moto... pochi secondi e si raggiungono quasi i 100km/h. Sono su un rettilineo, ma per questioni di spazio lascio completamente l'acceleratore, e la moto inizia a scodare. Sento che per qualche secondo il controllo del mezzo non è nelle mie mani, è lei che decide... io posso solo cercare di tenerla e così faccio... e dopo pochi secondi infatti rientro in possesso della situazione.
Paura? No, non troppa, ci sta che la moto ogni tanto possa reagire così se sollecitata in questo modo... Emozionante? Si, una bella “sensazione di pancia”.
Ma una riflessione mi viene spontanea. La reazione avuta dalla moto è una pura reazione Fisica, applicabile un po' a tutto... e che mi fa pensare... ad altro.
Ad una forza applicata in maniera energica e decisa, direi quasi eccessiva, e di colpo annullata completamente, per meglio dire stoppata, corrisponde una reazione “imprevedibile”, ingovernabile... una perdita di controllo momentanea. Passare di colpo dalla piena potenza al suo completo azzeramento e blocco (freno motore!) crea “scompensi”.
Più in generale, lo sbalzo repentino da una situazione al suo opposto è destabilizzante. Su questo sto riflettendo ora...
Penso ad un parallelismo tra leggi della fisica e stati emozionali...
That's all...
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