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martedì 28 dicembre 2010

Capace di amare?


Ma io sono veramente capace di amare?
Bella domanda... sorta spontanea leggendo le prime pagine del libro che ho appena iniziato (e sto ormai finendo!)... l'ultimo di Fabio Volo, “Il tempo che vorrei”... e tanti sono i dubbi che iniziano ad attanagliarmi vista la mia attuale situazione.
Che sia il momento particolare, che sia un passaggio obbligato, che sia che sono in una fase introspettiva un po' troppo cerebrale e mi faccio troppe “seghe mentali”?
Non lo so... ma io mi voglio “studiare”... voglio studiarmi a 360%.... ops gradi.... scusa Vale... ti ho rubato la “battuta” ;-)
Amare non vuol dire adattarsi... amare vuol dire amare... amare non è solo dare... e se necessario è anche TIRARE FUORI I COGLIONI!!!
Per seguire il proprio cuore uno deve fare anche la cosa sbagliata?
Si... Si... ed ancora Si. Anche questo è amare. Questo ho capito... ed ho ancora tanto da lavorare su di me... ancora ed ancora... uffi!!!
Bisogna SEMPRE lavorare su di sé.... c'è sempre da crescere e da migliorare!!!
"Tu ti adatti, questa è la tua massima espressione di amore.
Perchè pensi solo ai tuoi gesti, ti concentri su quello che fai, su quello che vuoi, su quello a cui rinunci. E puensi che tutto ciò sia la prova del tuo amore. Tu le rinunce degli altri nemmeno le vedi. Credi sia facile stare con te? Tu pensi di si perchè non disturbi, non chiedi aiuto, non ti arrabbi mai, non litighi. Invece sappi che starti accanto è faticoso. Non sai quanti pensieri, quante attese, quante delusioni, quante lacrime e pianti. Sei così preso da te stesso che nemmeno ti accorgi di tutto qello che una persona sopporta per stare con te.
Guarda adesso, per esempio: me ne sto andando, ti sto lasciando e questa volta PER SEMPRE e tu non dici nulla come se la cosa non ti toccasse minimamente. Dimmi che sono un'egoista, una stronza che ti lascia invece di rimanere e accettarti così come sei. Grida, incazzati. Fai qualcosa, invece di stare lì impalato..."*
Il fatto di poter scegliere spesso crea ansia, per paura di poter fare la scelta sbagliata, e spesso fa rimandare continuamente la decisione. Fa rimandare le scelte di pancia per una reazione più composta… che spesso arriva però troppo tardi… E non si è più se stessi. E si viene fraintesi… ed alla fine si costruiscono mura di difesa… mura di carattere… si nasconde la propria fragilità dietro maschere di forza.
Io mi rimetto in gioco sempre… ed anche questa volta so che la mia “capa tosta” mi farà ricominciare.

*Tratto da "Il tempo che vorrei" di Fabio Volo

3 commenti:

  1. Le domande sono quello che l'uomo (inteso come essere umano) è molto bravo a farsi, piu' difficile rispondersi, non sempre è necessario darsi una risposta univoca. L'evoluzione esiste anche in noi stessi, ciò che riteniamo giusto un giorno il giorno dopo, l'ora dopo ci lascia perplessi. Piu' che chiederti se sei capace di amare, forse la domanda da farti è Hai amato? se la risposta è sì, allora passa alla successiva
    Lo hai dimostrato ? se la risposta è si'
    La tua dimostrazione di affetto/amore è stata capita? se la risposta è nn sempre allora lavora su questo. Non chiederti se sei capace di amare ma solo se lo sai dimostrare, come l'altro vorrebbe e non come tu pensi che l'altro vorrebbe.
    Forse ho letto in velocità la tua nota, ma questo mi è veuto in mente mentre leggevo.
    Larebi

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  2. Grazie Rebix....
    Interessanti spunti....
    Ci lavorerò sopra!!!

    A presto

    A!

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  3. Si.
    Si.
    Non sempre immagino...

    A!

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